Dopo il pane e il vino, le acciughe sono il cibo che più ha accompagnato i pranzi e le cene dei miei nonni. Era proprio il mio nonno materno che mi raccontava come le acciughe costavano pochissimo e nel dopoguerra, dove la gente conosceva ancora la fame, mangiare le acciughe era già un privilegio. Erano vendute sia fresche sia sotto sale, in barattoli di vetro. Una delizia sono le acciughe fresche sott’olio e limone, dovrebbero essere pulite e lasciate due minuti nel latte per purificarle. Ai giorni nostri è però difficile da trovare perché nei ristoranti immergono le acciughe nell’aceto “ uccidendole ” e conferendogli uno spiacevole retrogusto di latta. Invece un filo d’olio extravergine sbattuto con un po’ di limone e, piuttosto, pochissimo pepe ne esalta il sapore. Da nutrizionista vi suggerisco una merenda salata nutriente e ideale se desiderate fare un pieno di grassi “ buoni ” per il cuore quali gli Omega-3. Sto parlando di una fetta di pane abbrustolita o un paio di crackers con delle acciughe sdraiate dolcemente sopra. Quello che per secoli è stato uno spuntino tra i più salutari per chi viveva in zone di mare ma non solo e che, negli ultimi anni era scomparso dalla nostre tavole. Pane e acciughe (con l’aggiunta di una noce di burro per chi lo desidera), è uno spuntino genuino in grado di farci riscoprire i sapori di un tempo. Purché sia preparato con prodotti di qualità.
L’acciuga si caratterizza per la ricchezza di proteine e acidi grassi Omega-3, proteine, preziosi minerali (calcio, ferro, fosforo e selenio) e vitamine del gruppo B (riboflavina e niacina). E’ il pesce azzurro con un vero e proprio ‘fattore di salute’ per i consumatori di ogni età. Gli acidi grassi Omega-3 di tipo DHA sono parte essenziale del sistema nervoso e di alcune cellule, come quelle della retina. Sono indispensabili fin dalla vita embrionale e le donne devono assumerne in abbondanza durante la gravidanza.
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