Nonostante l’aceto fornisca mediamente dalle 5 alle 20 calorie ogni 100 grammi, non fa ingrassare, in quanto le quantità che utilizziamo per condire sono minime. L’aceto è un insaporitore naturalissimo, deriva dalla fermentazione da parte dei batteri, dell’etanolo contenuto nel vino rosso o bianco convertendolo in acido acetico, il responsabile del sapore aspro e deciso dell’aceto. Come anticipavo prima, ne bastano poche gocce per insaporire, non bisogna esagerare perché l’abitudine a consumare molto aceto può scatenare acidità di stomaco o peggiorare problemi digestivi.
Esistono vari tipi di aceto e ciascuno è dotato di proprietà salutistiche che lo caratterizzano. Ad esempio quello di vino svolge un’attività disinfettante, sgonfiante e depurativa e, per la presenza di potassio combatte la ritenzione idrica prevenendo la cellulite. L’aceto di mele si ottiene invece dal mosto di mela, migliora il drenaggio dei liquidi e delle scorie tossiche. Attenzione però quando lo acquistate di controllare bene l’etichetta dando la preferenza a quello di mele intere e non dai torsoli o dalle bucce. Esistono poi degli aceti un po’ inconsueti, dei veri e propri integratori da assumerne un cucchiaio da minestra la mattina a digiuno. Due esempi sono l’aceto di ribes, utile per placare la fame nervosa e quello di cocco derivante dalla linfa della palma di cocco, molto consumato nei Paesi asiatici e considerato un buon tonico e digestivo .C’è poi la glassa di aceto balsamico, che effettivamente all’insalata o a un dessert da un ottimo sapore dolciastro per la presenza di zuccheri.
Se considerate 100 g di prodotto qualche caloria in più ce l’ha, ma nemmeno troppe per quella spruzzata che è praticamente inifluente. Diffidate da quelle confezioni dove non è riportata l’etichetta degli ingredienti, come la seguente: mosto d’uva cotto 52%, aceto balsamico 38%, aceto di vino, addensanti (amido modificato di mais e gomma di xantano), e preferite quelle in cui non è contenuto il colorante caramello E 150d, in alcuni Paesi bandito perchè considerato cancerogeno.
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