Correre a digiuno è l’ultima moda che sta andando per la maggiore. Comporta una serie di vantaggi in termini di ossidazione lipidica, non a caso questa tecnica di allenamento viene ampiamente sfruttata per promuovere il dimagrimento inteso come perdita di massa grassa a favore di quella magra. Ne parliamo insieme alla dottoressa Sara Cordara, nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione ed esperta in nutrizione sportiva presso il centro polispecialistico Prisma Medical Advances Milano.
Quali sono i vantaggi?
Dopo il digiuno notturno, correre o pedalare per 40 minuti o per 1 ora di prima mattina, è una delle pratiche più in auge per perdere peso. Qualsiasi attività aerobica svolta a digiuno permette di bruciare maggiori quantità di adipe superfluo, aumentando il metabolismo basale. La mattina, a causa del lungo digiuno notturno, la glicemia e i depositi di glicogeno sono inferiori rispetto al resto della giornata, perciò, allenarsi in queste condizioni promuove un maggiore utilizzo di grassi per ricavare energia. Anche il quadro ormonale è favorevole, caratterizzato da bassi livelli di insulina e da alti livelli di adrenalina, noradrenalina, cortisolo, tiroxina, glucagone e ormone della crescita. Tutti questi ormoni stimolano la lipolisi in modo diretto o indiretto e quindi favoriscono il dimagrimento.
Quali sono gli svantaggi?
Allenarsi a digiuno aumenta il rischio di crisi ipoglicemiche, soprattutto nei soggetti non allenati o non abituati a svolgere esercizio fisico in tali condizioni. I sintomi causati dall’ipoglicemia sono pallore, sudorazione fredda, capogiri, vertigini, nervosismo, tremore, agitazione, difficoltà di concentrazione e svenimento. Se compaiono è bene smettere immediatamente di allenarsi a digiuno. Correre a stomaco vuoto potrebbe indurre un eccessivo stress anche dal punto di vista psicologico. Inoltre, non pensate si tratti di un comportamento magico, dato che i vantaggi rispetto all’allenamento tradizionale sono contenuti. Praticare sport a digiuno, con l’intento di dimagrire, potrebbe condurre a un esagerato e inaspettato catabolismo muscolare, perché in condizioni di ipoglicemia una parte dell’energia viene ricavata dagli aminoacidi che costituiscono le proteine. Al fine di evitare un eccessivo catabolismo proteico, è bene non prolungare l’aerobica a digiuno oltre i 40 minuti.
Fonte: Dalla rubrica del Tgcom24 di Mediaset
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