Esiste un’ampia gamma di sali colorati molti amati dagli appassionati di cucina e dai chef che non vantano benefici specifici ma che alcuni contengono qualche minerale in più rispetto a quello classico. Il sale dell’Himalaya a differenza di quanto spesso si legge non ha mille proprietà salutari, innanzitutto è un comune sale che a differenza del nome proviene dal Pakistan, contiene un po’ di ferro che conferisce il tipico colore, ma non ha nessuna proprietà miracolosa! Per intenderci, se siete carenti di ferro non ingerite quantità enormi di questo sale piuttosto preferite i cibi ricchi di ferro e agite sulle combinazioni alimentari. C’è poi il sale della Camargue, si tratta di un prodotto grezzo, dal colore bianco opaco, prodotto nel sud della Francia, raro, pregiato e iposodico, caratteristiche lo rendono un ingrediente richiesto dagli chef di tutto il mondo. Un suo equivalente italiano è il sale di Cervia e quello di Trapani. Per il carattere scenografico i cuochi amano anche il sale rosso delle Hawaii. Il colore deriva sempre dalla quantità di ferro ed è utilizzato anche per decorare i piatti. Poi c’è il sale nero di Cipro, raccolto dalle acque dell’isola, è arricchito con carbone vegetale ottenuto dalla combustione delle cortecce di legno dolce, quali tiglio, betulla e salice che gli conferiscono il colore. Il sale grigio proveniente dalla Bretagna il cui colore è dovuto alle impurezze di argilla volutamente lasciate nel sale durante la raccolta. Noto per il suo colore simile agli zaffiri è il sale blu di Persia. Il blu è dovuto alla silvinite, un minerale che raramente assume questo colore (solitamente è giallo o rosa), ed è estratto dalle miniere di sale dell’Iran. Caratterizzato da un gusto speziato ed è ricco di magnesio e calcio e potassio.Ultimo e non meno importante, il sale affumicato. La sua storia risale al tempo dei vichinghi, i primi che con un particolare procedimento trattarono il sale marino appunto affumicandolo, attraverso la combustione del legno. Dall’albero utilizzato dipende il colore e l’aroma. A mio avviso il più caratteristico è però il sale di Maldon che, differentemente a quanto si pensi non ha la capacità di salare maggiormente gli alimenti. Si tratta meramente di una sensazione, dovuta alla struttura dei suoi cristalli (a fiocchi piramidali) e alla maggiore superficie di contatto con la nostra lingua. Come tutti i tipi di sale anche il Maldon va utilizzato con parsimonia, per evitare tutti gli inconvenienti che un abuso di sale porta con sé. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non bisognerebbe assumerne più di 5 grammi al giorno per evitare tutti i rischi che un eccesso di sale provoca all’apparato cardiocircolatorio e non solo.


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