L’uso corretto di specifici probiotici fin dalla gravidanza e la loro somministrazione al bambino nell’arco del primo anno di età può ridurre del 50% l’incidenza di allergie nei neonati ad alto rischio. Il dato emerge dalle linee guida internazionali sui probiotici per la prevenzione delle malattie atopiche e autoimmuni promosse dalla World Allergy Organization (WAO) e dal Dipartimento di Epidemiologia Clinica e Biostatistica della McMaster University (Ontario, Canada). In Italia ne viene colpito un bambino su quattro in età prescolare. Eppure sono ancora poche le mamme che li usano in modo consapevole e i ginecologici e pediatri che li prescrivono a scopo preventivo.
Qual è la percentuale di bambini allergici?
Solo in Italia, la percentuale di bimbi allergici è più che triplicata negli ultimi 20 anni: erano il 7% nel 1995, oggi ne soffre ben il 25% della popolazione pediatrica. Tra le forme più diffuse, la rinite allergica interessa un bambino su quattro in età evolutiva, seguita dall’asma (circa il 10%) e dalle allergie alimentari che colpiscono il 3% dei piccoli nei primi 2 anni di età. Mentre il flagello per i nuovi nati è rappresentano dalla dermatite atopica (vedi figura), che in meno di un decennio ha registrato una costante impennata di casi (+ 6%) e oggi interessa oltre un milione di bambini. Patologie che condizionano le relazioni sociali, il rendimento scolastico e hanno un importante impatto economico e sociale in termini di costi sanitari.
Da quando è consigliabile assumere i probiotici, e per quanto tempo?
Le linee guida internazionali suggeriscono di prescrivere i probiotici dal terzo trimestre di gravidanza e di proseguire fino allo svezzamento del bambino e durante tutto il primo anno di vita. Secondo le linee guida la somministrazione alle future mamme di alcuni ceppi probiotici durante la gravidanza abbassa del 9% il rischio di eczema nei bambini, se l’assunzione prosegue durante l’allattamento e lo svezzamento la probabilità di sviluppare malattie atopiche si riduce ulteriormente del 15 e del 5%.
Con quale frequenza bisogna assumerli?
Gli effetti benefici dei probiotici sull’organismo richiedono, in generale, un’assunzione corretta, costante e prolungata nel tempo.
Probiotici: non solo per l’intestino
Fino a poco tempo fa, in ambito pediatrico i probiotici erano impiegati per prevenire e contrastare i principali disturbi gastro-intestinali che si registrano in età evolutiva: dalle coliche intestinali nei lattanti alle gastroenteriti infettive, dagli episodi di diarrea acuta o legata alla somministrazione di antibiotici a patologie più complesse come il morbo di Crohn o la Sindrome del colon irritabile. Oggi è stato dimostrato che intervenire precocemente sulla microflora intestinale, attraverso i probiotici in fase prenatale, contribuisce a proteggere il piccolo anche da numerose forme allergiche e autoimmuni come la dermatite atopica e la rinite allergica.
E’ necessaria una maggiore sensibilizzazione e informazione sul tema verso le future mamme, soprattutto da parte di ginecologi, pediatri e nutrizionisti.
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