Parliamo del morbo di Alzheimer, una malattia oscura che, secondo diversi ricercatori, andrebbe conbattuto e prevenuto anche con l’alimentazione. I sintomi principali sono la perdita progressiva della memoria (amnesia), deficit cognitivi delle funzioni del linguaggio (afasia) e del riconoscimento di oggetti e persone (agnosia).
Una dieta ricca di vitamina E e B12
Uno studio portato avanti su circa 4000 persone a Chicago (Rush University Medical Center), ha associato una dieta a più alto contenuto di rame e grassi saturi con l’avanzare del deficit cognitivo. Il rame non-ceruloplasmatico (detto anche tossico o libero), che nasce da un alterato metabolismo del rame e che il nostro organismo non riesce a eliminare, in alcune persone predisposte, sarebbe un fattore di rischio modificabile per la malattia di Alzheimer. Pertanto, una volta accertata la presenza di livelli elevati di questo metallo nel sangue, è possibile intervenire con una dieta specifica. Ecco perchè viene consigliata un’alimentazione povera di rame e ricca di frutta e verdura, con una dose adeguata e quotidiana di vitamina B12 ed E. Meglio, poi, ridurre i grassi saturi, come quelli contenuti nelle carni rosse e fare due ore di sport a settimana, preferibilemente corsa, caminata veloce o nuoto.
Dove trovo il rame?
Il rame è onnipresente nel cibo, può trovarsi nell’acqua potabile, negli integratori alimentari, nella carne rossa, nei crostacei, nelle noci e in molta frutta e verdura. È un metallo che svolge un ruolo importante e benefico nella conduzione nervosa, nella crescita delle ossa e nella formazione del tessuto connettivo. Tuttavia, può accumularsi nel cervello e causare la rottura della barriera ematoencefalica (il sistema che controlla cosa entra ed esce dal cervello), con conseguente accumulo nocivo del beta-amiloide.
Dove trovo la vitamina B12?
- Vongole cotte, 98.9 mg
- Fegato di ovino (crudo), 90 mg
- Fegato di manzo, 83.1 mg
- Fegato di vitello, 60 mg
- Fegato d’oca, 54 mg
- Uova di Coregone, 58 mg
- Ostriche, 39 mg
- Polipo, 36 mg
- Caviale, 20 mg
- Sgombri, 20 mg
- Salmone, 16 mg
Dove trovo la vitamina E?
Le fonti alimentari più importanti di vitamina E sono: gli oli vegetali, come l’olio di girasole, d’oliva, di cartamo, di soia e di mais; le mandorle, le nocciole, i semi di girasole, le arachidi, i cereali integrali, il germe di grano, le uova ne sono ugualmente ricchi, così come spinaci, asparagi, ceci, crescione, marroni, broccoli, pomodori. Attenzione però che la cottura, i processi di congelazione e la raffinazione riducono il contenuto di vitamina E nei cibi, così come l’esposizione alla luce e all’aria.
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