Il finocchietto selvatico è un’ottima pianta da usare in cucina sia per le proprietà benefiche sia per l’aroma che conferisce alle pietanze. E’ preferibile raccoglierlo in campagna lontano dalle strade trafficate e l’ideale sarebbe coglierlo asciutto dopo una bella pioggia estiva. Tra le sue principali caratteristiche benefiche ci sono quella diuretica, antispasmodica, anti-infiammatoria, depurativa e rinfrescante. In cucina vengono usate tanto le foglie tenere quanto i frutti (semi).
Uso in cucina
Le foglie del finocchietto selvatico sono molto fresche e dall’aroma meno deciso dei semi. Sono adatte da aggiungere ai piatti di pasta (in Sicilia si usano per la pasta con le sarde) e alla carne bianca, come il petto di pollo e di tacchino. I semi essiccati, invece, sono ottimi da usare per le preparazioni al forno, alla brace o alla griglia come le patate o la carne di maiale, ma io lo uso anche in alcuni tipi di stufato perché adoro il loro profumo.
Tisana al finocchio
Perfetta contro la digestione lenta, il gonfiore ventrale, le eruttazioni e le secrezioni catarrali.
Ingredienti: semi di finocchio (1 cucchiaino), tiglio (mezzo cucchiaino), rosmarino (mezzo cucchiaino), acqua (mezzo litro).
Preparazione: inserite all’interno di una teiera colma di acqua bollente i semi di finocchio, i fiori di tiglio e il rosmarino tritato e lasciate in infusione per 15 minuti. Trascorso il tempo indicato, filtrate il liquido nelle tazze e bevete dopo i pasti. Il fastidio si dovrebbe attenuare in poco tempo.
Anche per le donne in allattamento
Oltre che ai fornelli, è molto utilizzata per combattere l’aerofagia, motivo per cui è indicata anche alle donne che allattano, onde prevenire la formazione di coliche gassose nei neonati.
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